Per non dimenticare in memoria di Umberto Paolillo

“Il suicidio dimostra che ci sono, nella vita, mali più grandi della morte” …

Un ragazzo semplice. Senza alcune pretese. Solitario, il suo motto “pochi, ma buoni “.

È proprio questo suo modo di pensare e di vivere, lo ha penalizzato.

Sì. Perché oggi purtroppo se non segui la scia, se non fai parte di alcuni standard, “sei diverso”.

Non fumava, non bestemmiava, non si faceva selfie, Non si sballava, non si ubriacava, non sparlava delle donne. “frocio, mammone, stupido” dicevano.

Neanche la divisa, portata con devozione e rispetto, “lo ha salvato”.

Sì, perché proprio lì, dove ogni giorno da anni, sì recava per servire lo stato, era il primo posto dove veniva deriso, offeso ed umiliato,

Ha deciso di andarsene, sparire, nel silenzio di una notte.

Mentre tutti dormivano, per non dare fastidio a nessuno.

Lo ha fatto perché esasperato.

Lo ha fatto chiedendo scusa ai genitori, che lo amavano più della loro vita.

Chiedendo scusa a suo fratello che amava a più non posso, per aver deciso di raggiungerlo nella pace eterna.

Chiedendo scusa a tutti per essere “sbagliato”, Un campanello in piena notte.

Una voce rimbombante, in un silenzio assordante..

” É morto, suo figlio è MORTO”.

Per non dimenticare in memoria di Umberto Paolillo